giovedì 9 ottobre 2025

HIPPO CHALLENGE - Lo sport che unisce

Un tuffo nell’acqua con Hippo Challenge - Lo sport che unisce, in programma l’11 e il 12 ottobre 2025 presso la piscina del Supreme Sport Center di Viale Giorgio Morandi in Roma. L’evento, organizzato dalla ASD Akrosport Roma Pallanuoto, ha ricevuto il patrocinio del CONI Lazio, del Comitato Italiano Paralimpico Lazio, del Comitato Provinciale OPES di Roma oltre alla collaborazione della FISDIR, Federazione italiana sport paralimpici degli intellettivo relazionali.  


Il progetto, promosso da Roma Capitale, è vincitore dell'Avviso Pubblico per la realizzazione di iniziative di interesse per l’Amministrazione Capitolina in occasione del Giubileo 2025 in collaborazione con Zètema Progetto Cultura.

Hippo Challenge – Lo sport che unisce è un evento sportivo dedicato a tutti gli appassionati delle discipline del nuoto e della pallanuoto, atlete ed atleti agonisti, amatoriali e con disabilità intellettivo-relazionale.

Lo spirito che anima l’Hippo Challenge è quello di unire le persone attraverso lo sport, abbattendo barriere e stereotipi, offrendo un’esperienza concreta di inclusione, partecipazione e crescita personale. L’evento intende incoraggiare la pratica sportiva come strumento educativo, favorendo relazioni positive tra atleti, tecnici, famiglie e operatori del settore.


Il Centro Sportivo Supreme, scelto per la sua accessibilità e dotazione tecnica, sarà interamente dedicato alla manifestazione, offrendo spazi funzionali per lo svolgimento delle competizioni in acqua, l’accoglienza dei partecipanti e momenti aggregativi e ricreativi. La cornice dell’evento sarà arricchita da momenti di socializzazione e sensibilizzazione, con il coinvolgimento di realtà associative e istituzioni, per dare concretezza al messaggio che lo sport, se accessibile a tutti, è uno dei più potenti strumenti di coesione sociale. 

Il progetto mira a incentivare la partecipazione attiva di giovani, adulti, famiglie e associazioni e operatori del settore sportivo e sociale con l’intento di valorizzare lo sport come strumento di benessere psicofisico, integrazione e cooperazione favorendo la cultura dell’accoglienza e del rispetto delle diversità rivolgendosi ai cittadini, con particolare attenzione alla sensibilizzazione delle comunità locali.
L'iniziativa coinvolgerà una vasta gamma di partecipanti, tra cui atleti con disabilità intellettivo-relazionali tesserati FISDIR, atleti di pallanuoto tesserati FIN, FINP e EPS, bambini e adulti accompagnatori.

 Parteciperanno alle premiazioni e alla sfilata dei partecipanti ospiti istituzionali in rappresentanza del Comune di Roma e della Regione Lazio oltre al presidente del CIP Lazio e agli atleti della serie A2 di pallanuoto della società Roma 2020. 

 Il programma dell'evento si articolerà in due giornate:

 Sabato 11 ottobre

- Dalle 16.30 alle 19.30 Torneo di pallanuoto riservato alle categorie under 12

 Domenica 12 ottobre

- Dalle 9.00 alle 11.00 Torneo pallanuoto 
- Dalle 11.15 alle 11.45 Cerimonia con sfilata squadre partecipanti, saluti istituzionali, a seguire Talk "Lo sport che unisce", interviste e contributi degli ospiti sul tema di sport e inclusione

- Dalle 11.45 alle 12.30 Finali Torneo pallanuoto

- Dalle 12:30 alle 13:30 Open day Pallanuoto integrata per atleti FISDIR e amatori
- Dalle 14:30 alle 15:00 riscaldamento gare nuoto
- Dalle 15:00 alle 17:00 Gare Trofeo Nuoto Fisdir e propaganda nuoto amatoriale

- Dalle 17:00 alle 17.30 Saluti e chiusura delle attività

 Questo evento rappresenta un'importante opportunità per celebrare le diversità e promuovere l'inclusione sociale attraverso lo sport attraverso un'iniziativa di grande valore educativo e culturale.

 

SEGUI L'ANDAMENTO DEL TORNEO SULLA PIATTAFORMA ENJORE:

 HIPPO CHALLENGE - Lo sport che unisce

 

sabato 2 agosto 2025

Pura Sangre: Giocare con il cuore, vivere con l’anima

Stavo riflettendo, come spesso mi capita, accompagnato dalla mia musica.
A un certo punto parte Pura Sangre, una vecchia canzone di Jarabe de Palo che non ascoltavo da molto tempo... sarà un caso?

Vedendo il mondo che mi circonda ho l'impressione che tutto debba piacere, accontentare, apparire . . . 
 
CHE TI DEVO DIRE?
 
l'AKROSPORT sceglie altro:

Rincorriamo la nostra identità.
Ci sporchiamo le mani.
Scegliamo la fatica che, mista a soddisfazione, rimane nei muscoli dopo un allenamento o una partita

Non è solo sport, è come scegli di vivere

AKROSPORT non è performance.
 
È empatia, è inclusione, è competenza.
 
È quell’energia che ti prende quando la squadra gira.
 
È la fiducia che senti quando le cose non vanno come vorremmo.
 
È quando dai senza chiedere.

È quel momento in cui capisci che lo sport non ti cambia: 
 
tira fuori chi sei.

“Pura sangre” è chi gioca per davvero.
Chi entra in acqua e non ha bisogno di parole.
Chi sbaglia, impara, e torna a testa alta. 

Chi si sente “pura sangre” lo sa

Non lo grida.
Lo dimostra.
Nelle vasche, negli sguardi, nei momenti difficili.
Chi è “pura sangre” non deve convincere nessuno.
È così. E basta.

🎧 Ascoltiamola insieme PENSIERO IN MUSICA 

Il resto te lo spieghiamo in vasca

 “Non sono le parole a definire un uomo, ma le sue azioni.”
 Bruce Lee 

 M.B.

mercoledì 29 gennaio 2025

L'OSSESSIONE BATTE IL TALENTO?

Oggi la mia penna virtuale mi è venuta a cercare, 
mi ha battuto sulla spalla, 
mi ha strattonato
mi ha quasi costretto a scrivere dell'atleta, dello studente e di tutti coloro che vogliono raggiungere un obiettivo, grande o piccolo che sia, e che a un certo punto si inabissano nelle sabbie mobili.
 
La voglia di arrivare, di raggiungere gratificazioni, è il motore che ci sospinge in giornate viscose, che sembrano trattenerci da ogni risultato;
è il salto che ci fa superare l'ostacolo, 
è la bracciata in più che ci fa arrivare prima dell'avversario, 
è la predisposizione a lavorare sui propri difetti per diventare una persona ed un atleta migliore, giorno dopo giorno, allenamento dopo allenamento inseguendo la chimera della miglior versione di noi stessi.

Tutto questo chiaramente ha un costo in termini di tempo, fatica e soprattutto mentali: riuscendo a lavorare su noi stessi, combattendo i nostri demoni, lasciando andare tutti gli alibi che, diavoletti sibilanti, ci sussurrano all'orecchio che la responsabilità non è nostra, che non ho raggiunto il risultato perchè qualcuno o qualcosa remava contro di noi; potremmo affrontare liberamente i nostri pregi e i nostri difetti e autovalutarci in piena consapevolezza.

Ho visto con piacere il film Hustle, in cui Adam Sandler fa un lungo monologo sul rapporto tra talento ed ossessione; e devo dire che non avrei potuto esprimerlo meglio: l'obiettivo deve essere quello di arrivare in cima al nostro Everest, qualunque esso sia, dall'altissimo livello all'amatoriale. 

La lotta è solo e sempre con noi stessi e nessuno ci può smuovere dall'obiettivo.

La domanda è: sono disposto a donare tutto me stesso per ottenere un risultato? Lavoro sempre al massimo in funzione di quello? Beh, ragazzi, se la risposta è si allora dobbiamo rilassarci e goderci i risultati, qualunque essi siano: non c'è nulla di più appagante di arrivare dopo aver lavorato, essere caduti, essersi rialzati ed aver dato l'anima e il corpo.

Vi lascio come al solito con il solito PENSIERO IN MUSICA ed un buon inizio di 2025


Non ho paura di chi ha praticato diecimila calci in una sola volta, ma di chi ha praticato un calcio solo, diecimila volte

Bruce Lee


M.B.

sabato 28 dicembre 2024

Lettera al 2024

 Caro 2024,

siamo arrivati alla fine di questo lungo (che a tratti sembrava infinito) viaggio insieme. 

Sei stato un anno intenso e ricco di emozioni, ci hai visto arrabbiati, tristi, carichi e felici: abbiamo esultato, festeggiato, mangiato e tutti insieme superato momenti duri con una forza che non sapevamo neanche di avere.

Lo so che dentro di me ti ho maledetto più di qualche volta, ma spero che saprai perdonarmi, d'altro canto ti sei impegnato molto con la scusa di mettermi alla prova . . . devo ammettere, però che mi hai regalato anche grandissime soddisfazioni, personali, umane e di squadra e per questo, almeno un po' ti vorrò bene.
Sta a vedere che, con la scusa del bicchiere mezzo pieno, debba ripartire dai nostri 6 scudettati, dal podio a Oporto e dal cerchio prepartita contro i Castelli Romani che ha contenuto tutta la nostra forza all'interno e ha costretto tutta l'energia negativa all'esterno per far finta di eclissare tutto il resto.

Mi hai fatto crescere come uomo e come professionista; hai lasciato intravedere opportunità nascoste tra i sentieri più bui, sfidandomi a trovare la luce anche dove sembrava impossibile e di questo ti ringrazio . . .

. . . ma spero non ti offenderai se tiro un sospiro di sollievo ora che ci stiamo lasciando e mi preparo ad accogliere il 2025.

Ti saluto con l'immancabile PENSIERO IN MUSICA

Ciao, o meglio ancora ADDIO

M.B. 

 

 

 

A Mamma, a Laura



lunedì 5 giugno 2023

1,2,3 MILLE VITE DI PALLANUOTO

Sembra che il tempo scorra troppo velocemente

quando sono lontano dalla tastiera e dal nostro blog.

Devo fare MEA CULPA sono spesso sopraffatto dalla vita, dal continuo andirivieni di partite, di progetti, di tornei (da organizzare e a cui partecipare) e da quel senso a metà tra stanchezza e tedio che spesso mi toglie gli stimoli.

La vita, però, va
affrontata

va vissuta

va combattuta

va anche a tratti assecondata, come una barca a vela che si fa sospingere dal vento senza opporre resistenza quasi volesse vedere dove si va a finire.

Fortunatamente qualche ancora mi è rimasta e quando sto per perdere le forze ed andare alla deriva, riesco a trovare la lucidità di gettarla e magari a non allontanarmi dalla rotta che ho in mente.

Comincio a sentire il peso delle mille vite vissute sul bordovasca,

dei milioni di bracciate fatte e fatte fare, 

delle beduine tirate e subite,

degli uomini in più e in meno giocati, 

ma ogni volta che sto per cedere, come un novello atlante mi faccio carico del mio mondo e lo sostengo per impedirgli di cadere.

Poi arrivano HabaWaba, le ultime giornate di Pallanuotando con Hippo, la chiusura in crescendo dei campionati e tutto prende un'altra piega: il vento si calma, la corrente perde di intensità e si riprende la rotta immaginata, superando la stanchezza con la voglia di fare e il tedio con l'ebbrezza di costruire.

Prima di lasciarvi col solito PENSIERO IN MUSICA, ci tengo a spendere due parole su tutti i ragazzi di Hippo che, con le loro interviste a fine gara, con quelle parole timide rimettono la chiesa al centro del villaggio e danno un grande esempio a tutti.

I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perché.
(Mark Twain)

Buona giornata

M.B.


domenica 5 febbraio 2023

BATTITI ARITMICI

"Mamma mia, ma quando scrivi il nuovo post?"

Asssspita... forse non sono mai stato così tanto tempo lontano dalla tastiera; l'ultimo post risale al 24 luglio, quando i 36° di Roma imperlavano la fronte di sudore e la stanchezza di una stagione infinita stava prendendo il sopravvento.

Devo essere onesto, per la prima volta da tanti anni ho vacillato prima di iniziare la nuova stagione. 

Il battito

quel battito che rimbomba nelle orecchie, 

che dà il ritmo alla giornata 

che ti fa scalare le vette che sembrano impervie, 

che ti fa gettare nel fuoco

che governa il labile confine tra il coraggio e l'incoscenza,

SI PROPRIO QUELLO .... non lo sentivo, o meglio lo percepivo solo in lontananza, ovattato tra pareti di stanchezza e disillusione.

Invece ho iniziato la stagione con la sensazione di avere un elastico legato alla vita che ad ogni slancio mi tirava indietro... però il battito c'è (non si può cambiare la natura di un uomo) e ora forte, ora sopito, ora batteria, ora soffio di vento esce fuori.


Nel frattempo sono iniziati i campionati: hanno esordito nuovi giovani giocatori, vecchi giocatori in nuovi campionati e il battito sta tornando stabile, ma ancora sto combattendo su queste montagne russe emotive, diviso tra l'esaltazione per ragazzi che buttano il cuore oltre le proprie possibilità e lo spegnimento quando le cose non vanno come vorrei.

Adesso sto per andare alla partita e questo è un momento in cui penso (a torto o a ragione) che la pallanuoto ha ancora bisogno di me .... ora vi lascio il solito PENSIERO IN MUSICA

Alla prossima


"Che faccio? Vado a destra o vado a sinistra?" E lì se non stai attento rischi di sbagliare, rischi di prendere la strada sbagliata. E tu l'hai presa in pieno, contromano!
Aldo, Giovanni e Giacomo


domenica 24 luglio 2022

SI PUO' DARE DI PIU' ... SEMPRE

Quasi quattro mesi dall'ultimo post, quattro mesi pieni di partite, di impegni, di novità e di quarantene.

Sono onesto, non sono soddisfatto di questa stagione . . . è come se mi fosse sfuggito sempre qualcosa, come se al momento di serrare le mani tutto sia scivolato via lasciandomi con un pugno di mosche.

Mi sono incaponito a cercare soluzioni, strategie, nuove immagini per definire concetti vecchi, ma niente: il fiume scorre e la corrente ha portato via con se tutti i miei sforzi e sembra che non si sia sedimentato nulla. Abbiamo alternato momenti di buona pallanuoto a blackout preoccupanti; siamo passati da cento a zero in men che non si dica . . . ci siamo dimenticati di essere Spiderman e abbiamo sempre indossato i panni di un impacciato Peter Parker e questo, sinceramente mi ha spiazzato.

E' chiaro che sono io ad avere in mano questi cubi di Rubik e devo trovare l'algoritmo giusto per risolverli! Sono onesto la voglia di tirarlo contro il muro e ricostruirlo da zero è tanta ma non sono il tipo: lotto, mi impunto, mi impegno, sto male e turo ogni giorno una falla nuova (una la chiudo, due si aprono).

ZERO ALIBI, continuerò a scandagliare tutte le frequenze dei miei ragazzi, fino a trovare quella giusta che renda tutto nitido, cristallino: il Waterpolo Summer Camp mi ha dato la possibilità di approfondire il rapporto con loro, anche solo vederli interagire al di fuori della pallanuoto, o capire cosa hanno in testa semplicemente da come giocano a scacchi è stato un buon banco di prova. 
Non mi stancherò mai di dirlo (anche a me stesso), siamo allenatori di settore giovanile; siamo nati per soffrire, dobbiamo aiutare a creare un'impalcatura ai nostri atleti che regga tutta la vita, dentro e fuori dall'acqua: è faticoso, lo so ma mi sforzo, combatto ogni giorno con la mia misantropia e provo a capire cosa è meglio per loro mettendomi in secondo piano... SPERO DI FARE UN BUON LAVORO!

Vi lascio con solito PENSIERO IN MUSICA (un po' datato) magari ci aiuta . . .

Sii un buon antenato . . . Pianta alberi che non vedrai mai
Regola Maori


M.B.