Tutto questo chiaramente ha un costo in termini di tempo, fatica e soprattutto mentali: riuscendo a lavorare su noi stessi, combattendo i nostri demoni, lasciando andare tutti gli alibi che, diavoletti sibilanti, ci sussurrano all'orecchio che la responsabilità non è nostra, che non ho raggiunto il risultato perchè qualcuno o qualcosa remava contro di noi; potremmo affrontare liberamente i nostri pregi e i nostri difetti e autovalutarci in piena consapevolezza.
Ho visto con piacere il film Hustle, in cui Adam Sandler fa un lungo monologo sul rapporto tra talento ed ossessione; e devo dire che non avrei potuto esprimerlo meglio: l'obiettivo deve essere quello di arrivare in cima al nostro Everest, qualunque esso sia, dall'altissimo livello all'amatoriale.
La lotta è solo e sempre con noi stessi e nessuno ci può smuovere dall'obiettivo.
La domanda è: sono disposto a donare tutto me stesso per ottenere un risultato? Lavoro sempre al massimo in funzione di quello? Beh, ragazzi, se la risposta è si allora dobbiamo rilassarci e goderci i risultati, qualunque essi siano: non c'è nulla di più appagante di arrivare dopo aver lavorato, essere caduti, essersi rialzati ed aver dato l'anima e il corpo.
Vi lascio come al solito con il solito PENSIERO IN MUSICA ed un buon inizio di 2025
Non ho paura di chi ha praticato diecimila calci in una sola volta, ma di chi ha praticato un calcio solo, diecimila volte
Bruce Lee
M.B.
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