Ringrazio la nostra Fisioterapista Dott.ssa Simona Placidi per la lezione di domenica scorsa e per questo articolo sull'importanza della cura della postura nello sport giovanile.
Proprio partendo da questo concetto, domenica ho avuto il grande piacere di interagire con i piccoli atleti dell’Akrosport Roma Pallanuoto e devo dire di aver avuto un ottimo riscontro. Ovviamente parlare di postura, respirazione diaframmatica, respirazione paradossa e prevenzione degli infortuni, mi aveva inizialmente lasciata un po’ scettica, vista la giovane età degli atleti a cui era indirizzato il mio incontro. Devo dire di essere rimasta piacevolmente stupita nel constatare come i ragazzi abbiano subito seguito e siano riusciti ad eseguire esercizi respiratori e autoposture spesso ostiche anche a noi adulti.
Ma facciamo un passo indietro… che cosa intendiamo con il termine “postura”?
Non è altro che l’adattamento individuale all’ambiente fisico, psichico ed
emozionale.
Si parla di buona postura quando nella persona sussiste un equilibrio tra
sistema muscolare e scheletrico, che garantisce un lavoro sinergico tra i due
sistemi, al fine di proteggere le strutture portanti del
corpo umano da una lesione o deformità. In queste condizioni i muscoli lavorano
in modo efficace e gli organi toracici e addominali si trovano in posizione
ottimale.
Il nostro corpo risponde ad ogni stimolo con un “compenso”, ad esempio in
seguito ad una banale distorsione di caviglia, seguendo la regola di evitare il
dolore, troveremo una posizione, quindi un “compenso” per ridurre lo stimolo
nocicettivo. Tale compenso, purtroppo alla lunga entrerà a far parte integrante
del nostro schema corporeo e della nostra postura.
Molteplici sono i fattori che possono causare alterazioni posturali:
posizioni anomale legate all'attività lavorativa, disfunzioni
temporo-mandibolari, disfunzioni oculo-motorie, alterazioni morfologiche,
vestibolopatie, stati psico-emotivi etc.. Sono, questi i principali
responsabili di dolori vertebrali, cefalee, tensioni muscolari croniche e via
dicendo.
In tale contesto si inserisce la Rieducazione Posturale
Globale: una metodica riabilitativa mirante alla
riacquisizione di un equilibrio somato-psichico interrotto.
Il
principio dell’R.p.g. si basa sulle posture di stiramento muscolare attivo.
Gli stiramenti vengono effettuati mediante posizioni che
allungano tutta una catena muscolare portando così ad una rieducazione della
postura stessa.
È una forma di stretching che mira alla prevenzione ed al
trattamento delle alterazioni dell’equilibrio dei muscoli, fondamentale per la
pratica sportiva, ma soprattutto per evitare eventuali danni da sovraccarico.
L’importanza di questo sistema è che non agisce sul
singolo gruppo muscolare ma nella globalità del corpo.
Quando eseguiamo un esercizio di stretching classico su un
muscolo (o un gruppo muscolare), otteniamo una parte di allungamento delle
fibre interessate e una parte di allungamento che viene preso a “prestito” da
altri gruppi muscolari. In altre parole, quando si allunga un muscolo, altri
gruppi muscolari devono cedere la propria tensione per permettere
l’allungamento del muscolo in questione. Tale meccanismo darà una falsa
mobilità al muscolo stesso.
Uno dei principi fondamentali, sfruttati dallo stretching
globale attivo, è la globalità che prevede, quindi, l’interessamento di tutti i
segmenti del corpo nello stesso momento attraverso la realizzazione di
particolari posizioni (posture) che evolvono in maniera dolce e progressiva,
con l’interessamento della respirazione, verso una posizione finale di massimo
allungamento.
Un’altra caratteristica necessaria è costituita dalla
partecipazione “attiva” dei distretti muscolari interessati dallo stiramento
attraverso la contrazione isotonica-eccentrica, ricercandone così il
rilasciamento riflesso.
Nella pratica sportiva la Rieducazione Posturale Globale, in
alternativa allo stretching tradizionale, permette un maggiore allungamento
muscolare, controllato attivamente dal soggetto con sequenze coordinate. Ciò
realizza un riequilibrio delle tensioni e permette una maggiore economia del
sistema con un aumento quindi della performance atletica. Offre inoltre una
valida prevenzione contro le patologie da sovraccarico muscolo-tendinee.
S.P.
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