martedì 20 febbraio 2018

A TU PER TU CON ROBERTO CALCATERRA



Oggi abbiamo l’onore di intervistare un carissimo amico dell’Akrosport Roma Pallanuoto, ma soprattutto una vera e propria icona della pallanuoto: Roberto Calcaterra.


Ciao Roby, prima di cominciare è d’obbligo una breve, anche se penso superflua, presentazione: chi sei,  quante vite hai passato sul bordo vasca, quale è la tua attività oggi.

Ciao Mauro, sono Roberto Calcaterra,come hai detto tu ho passato circa 4 vite, anzi 4 ere nella pallanuoto. Ti parlo di 4 ere perché comunque quando ho cominciato a giocare ho incontrato giocatori che adesso per alcuni sono sconosciuti, però ho giocato con campioni che poi dopo mi hanno allenato negli anni a seguire. 
La seconda è stata quella di Rudic e del Settebello importante che vinse l'Olimpiade di Barcellona e con il quale ho vinto il Mondiale del 94 a Roma e Europei del 93 a Sheffield. 
La terza era è stata quella della mia età dal 95 in poi quando è cambiata completamente e radicalmente la pallanuoto; se guardate dei video si nota una vera e propria rivoluzione mi riferisco ai Mondiali di Roma, gli Europei di Vienna che vincemmo con una squadra giovanissima e le Olimpiadi di Atlanta. Infine l'ultima era che è quella dei giovani che sono arrivati dopo, dei vari Felugo e Tempesti con il quale ho giocato anche insieme quindi ho fatto anche quella era lì quindi parlo di 4 ere. Adesso la mia attività è completamente diversa da quella che facevo prima, già mentre ero giocatore ho avviato un discorso dei Camp Estivi e quindi  di lavoro con i ragazzi. Ora l'attività è a 360° è volta alla promozione della pallanuoto e a lavorare proprio con i bambini, quindi camp estivi a LIgnano Sabbiadoroe adesso altre tappe come Anzio e Casalborsetti a Ravenna sono 3 camp estivi poi stage invernali nelle società e poi il calcaterra challenge in italia e all'estero prenderà il nome di altri ex-compagni di nazionale.



Come sei venuto in contatto con l’Akrosport Roma Pallanuoto

Sono entrato in contatto con Akrosport Roma Pallanuoto tramite te Mauro proprio nella promozione delle mie attività estive. Mi hai invitato in società, a venire in piscina da te e ci siamo conosciuti meglio. Io nonostante sia civitavecchiese non ho mai vissuto nel Lazio e quindi ho conosciuto pochissimo le realtà romane.



Quali sono i valori che condividi con  l’Akrosport Roma Pallanuoto e Mister Mauro Baronciani, e quali dovrebbero essere  quelli che devono avere i giovani atleti
I valori che credo di condividere con te Mauro sono sicuramente il sacrificio e l'impegno e comunque sia anche il divertimento che non deve mai mancare ad uno sport come il nostro, duro e faticoso. Quelli che bisogna trasmettere ai giovani sono sicuramente i valori sani dello sport di squadra: il sacrificio, la condivisione di gioie e fatiche negli allenamenti quotidiani e quindi la vita di gruppo.


Come è stato il passaggio da campione ad educatore per i bambini dei settori giovanili
Il passaggio da giocatore a educatore poi per i settori giovanili è stato semplice anche perché l'ho avviato quando ancora ero in attività. E’ stata una cosa naturale perché comunque in tutto quello che faccio mi diverto, anche se mi rendo conto che il mio è un ruolo importante dal momento che in questi 10 anni ho creato un movimento di circa 3500 bambini. I riscontri sono enormi e continuano sempre ad aumentare e mio malgrado ho fatto del mio nome un brand. La mole di lavoro è enorme ma grazie alla mia passione riesco a farlo divertendomi e per questo sicuramente pesa di meno.




Il Calcaterra Challenge, oltre ad essere IL torneo di riferimento per la categoria Under 13 in Italia, ha varcato i confini nazionali; il WP Camp è cresciuto negli ultimi anni in maniera esponenziale: qual è il tuo segreto.
Il circuito Waterpolo Challenge che in italia è partito 3 anni fa con il mio nome e di mio fratello Alessandro, (Calcaterra Challenge), è cresciuto in maniera esponenziale come hai detto tu arricchendosi di 5 tappe regionali. Il prossimo anno passeremo a sette con la finale che poi si svolge a Civitavecchia sempre a Pasqua, che è un periodo importante di crescita per i ragazzi, si trova a metà del campionato di conseguenza la crescita tecnica che hanno durante il torneo a Pasqua è utile poi per tutto il prosieguo del campionato. La crescita è continua, lo porteremo in Grecia, in Croazia e poi spero in Spagna e in Ungheria prendendo il nome dei miei ex compagni di nazionale di quelle nazioni. Il segreto non è altro che la passione con cui organizzo tutto ma anche la dedizione perché è un torneo che porta via 6 mesi di lavoro: praticamente lavoro 6 mesi sul challenge e 6 mesi sui camp estivi lavorando praticamente dalla mattina alla sera (non faccio altro). La passione, la meticolosità nell'organizzare, la ricerca dei particolari, sono le leve che uso per cercare ogni anno di avvicinarmi alla perfezione.



Grazie mille è sempre un piacere condividere il nostro tempo e la nostra passione

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