Oggi abbiamo l’onore di
intervistare un carissimo amico dell’Akrosport Roma Pallanuoto, ma soprattutto
una vera e propria icona della pallanuoto: Roberto Calcaterra.
Ciao
Roby, prima di cominciare è d’obbligo una breve, anche se penso superflua,
presentazione: chi sei, quante vite hai
passato sul bordo vasca, quale è la tua attività oggi.
Ciao Mauro, sono Roberto
Calcaterra,come hai detto tu ho passato circa 4 vite, anzi 4 ere nella
pallanuoto. Ti parlo di 4 ere perché comunque quando ho cominciato a giocare ho
incontrato giocatori che adesso per alcuni sono sconosciuti, però ho giocato
con campioni che poi dopo mi hanno allenato negli anni a seguire.
La seconda è
stata quella di Rudic e del Settebello importante che vinse l'Olimpiade di
Barcellona e con il quale ho vinto il Mondiale del 94 a Roma e Europei del 93 a
Sheffield.
La terza era è stata quella della mia età dal 95 in poi quando è
cambiata completamente e radicalmente la pallanuoto; se guardate dei video si nota una vera e propria rivoluzione mi riferisco ai Mondiali di Roma, gli Europei di Vienna che vincemmo con una squadra
giovanissima e le Olimpiadi di Atlanta. Infine l'ultima era che è quella dei
giovani che sono arrivati dopo, dei vari Felugo e Tempesti con il quale ho
giocato anche insieme quindi ho fatto anche quella era lì quindi parlo di 4
ere. Adesso la mia attività è completamente diversa da quella che facevo prima,
già mentre ero giocatore ho avviato un discorso dei Camp Estivi e quindi di lavoro con i ragazzi. Ora l'attività è a
360° è volta alla promozione della pallanuoto e a lavorare proprio con i
bambini, quindi camp estivi a LIgnano Sabbiadoroe adesso altre tappe come Anzio
e Casalborsetti a Ravenna sono 3 camp estivi poi stage invernali nelle società
e poi il calcaterra challenge in italia e all'estero prenderà il nome di altri
ex-compagni di nazionale.
Come
sei venuto in contatto con l’Akrosport Roma Pallanuoto
Sono entrato in contatto con Akrosport
Roma Pallanuoto tramite te Mauro proprio nella promozione delle mie attività
estive. Mi hai invitato in società, a venire in piscina da te e ci siamo
conosciuti meglio. Io nonostante sia civitavecchiese non ho mai vissuto nel Lazio
e quindi ho conosciuto pochissimo le realtà romane.
Quali
sono i valori che condividi con
l’Akrosport Roma Pallanuoto e Mister Mauro Baronciani, e quali
dovrebbero essere quelli che devono
avere i giovani atleti
I valori che credo di
condividere con te Mauro sono sicuramente il sacrificio e l'impegno e comunque
sia anche il divertimento che non deve mai mancare ad uno sport come il nostro,
duro e faticoso. Quelli
che bisogna trasmettere ai giovani sono sicuramente i valori sani dello
sport di squadra: il sacrificio, la condivisione di gioie e fatiche negli allenamenti
quotidiani e quindi la vita di gruppo.
Come
è stato il passaggio da campione ad educatore per i bambini dei settori
giovanili
Il passaggio da
giocatore a educatore poi per i settori giovanili è stato semplice anche perché
l'ho avviato quando ancora ero in attività. E’ stata una cosa naturale perché
comunque in tutto quello che faccio mi diverto, anche se mi rendo conto che il
mio è un ruolo importante dal momento che in questi 10 anni ho creato un
movimento di circa 3500 bambini. I riscontri sono enormi e continuano sempre ad
aumentare e mio malgrado ho fatto del mio nome un brand. La mole di lavoro
è enorme ma grazie alla mia passione riesco a farlo divertendomi e per questo
sicuramente pesa di meno.
Il
Calcaterra Challenge, oltre ad essere IL torneo di riferimento per la categoria
Under 13 in Italia, ha varcato i confini nazionali; il WP Camp è cresciuto
negli ultimi anni in maniera esponenziale: qual è il tuo segreto.
Il circuito Waterpolo
Challenge che in italia è partito 3 anni fa con il mio nome e di mio fratello
Alessandro, (Calcaterra Challenge), è cresciuto in maniera esponenziale come hai
detto tu arricchendosi di 5 tappe regionali. Il prossimo anno passeremo a sette
con la finale che poi si svolge a Civitavecchia sempre a Pasqua, che è un
periodo importante di crescita per i ragazzi, si trova a metà del campionato di
conseguenza la crescita tecnica che
hanno durante il torneo a Pasqua è utile poi per tutto il prosieguo del
campionato. La crescita è continua, lo porteremo in Grecia, in Croazia e poi
spero in Spagna e in Ungheria prendendo il nome dei miei ex compagni di
nazionale di quelle nazioni. Il segreto non è altro che la passione con cui
organizzo tutto ma anche la dedizione perché è un torneo che porta via 6 mesi
di lavoro: praticamente lavoro 6 mesi sul challenge e 6 mesi sui camp estivi lavorando
praticamente dalla mattina alla sera (non faccio altro). La passione, la
meticolosità nell'organizzare, la ricerca dei particolari, sono le leve che uso
per cercare ogni anno di avvicinarmi alla perfezione.
Grazie mille è sempre un
piacere condividere il nostro tempo e la nostra passione
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