mercoledì 12 aprile 2017

A TU PER TU CON EMANUELE TINCANI



Oggi incontriamo un fratello dell’Akrosport Roma Pallanuoto, Emanuele Tincani

Ciao Emanuele, prima di cominciare è d’obbligo una breve presentazione: chi sei, che ruolo svolgi al momento e quante vite hai passato sul bordo vasca. 
Il mio ruolo principale è allenatore di pallanuoto, questa è stata la mia scelta di vita, una scelta di vita rischiosa ma alla quale non riesco a rinunciare, il mio sogno è rappresentato nel vivere il mondo acquatico a 360 gradi e proprio per questo non mi sono mai tirato indietro a occupare qualsiasi mansione dove viene richiesta, in più sono riuscito a ricavarci un altro piccolo mondo RAPPRESENTATO DAL TEAM ASIA NUOTO questo nome da chi mi conosce è stato preso da mia figlia . . . Da quando sono piccolo vivo questo mondo, nato e cresciuto in acqua, dalla scuola nuoto passai all'agonismo e dall'agonismo alla pallanuoto prima come giocatore poi come allenatore e giocatore ed ora solo allenatore...
Come sei venuto in contatto con l’Akrosport Roma Pallanuoto
Con Akrosport Roma sono venuto a contatto per la prima volta in una partita under 15, nacque subito una grande simpatia e stima, ma quello che mi colpi tantissimo furono le parole del mister Mauro nei confronti di alcuni atleti che avevo formato in particolare del centroboa, tanto è vero che nella partita di ritorno preparò una vera gabbia intorno al mio giocatore, vinsero di 1 ma passammo noi alle fasi finali... li ricevetti una grande risposta dalla squadra avversaria e capii immediatamente dove dovevo lavorare... li fui io a fargli solo complimenti, meritati...

Quale importanza ha il rapporto umano nella crescita dei giovani atleti
Il rapporto umano con gli atleti per me rimane un passo fondamentale in questo momento dove i ragazzi a mio avviso sono più fragili mentalmente forse dovuto dal fatto che noi genitori proteggiamo e aiutiamo troppo i nostri figli, cerchiamo di spianargli la strada in modo tale che affrontino la strada da percorrere più facilmente e invece facendo cosi costruiamo menti che non sono disposte al sacrificio, all'attenzione ma sopratutto menti non pronte alla critica costruttiva... un ragazzo deve vivere la sua pallanuoto da solo e l'allenatore deve essere in grado di tirare fuori il meglio in ogni singolo atleta, noi siamo dei formatori, quindi i ragazzi devono devono essere formati fisicamente atleticamente e mentalmente dopo può arrivare la vittoria... purtroppo molte persone non capiscono che noi dobbiamo formare dei futuri pallanuotisti tutto invece è finalizzato alla vittoria, qui forse c'è l'errore più grande ma questo è un discorso troppo ampio da spiegare... ogni fascia di età ha il suo obiettivo...
Come vivi il doppio ruolo di allenatore delle giovanili e giocatore; qual è il rapporto col tuo allenatore
Diciamo che il ruolo da allenatore delle giovanili e da giocatore in prima squadra non è facile... proprio perché la priorità a discapito mio l'hanno avuta sempre i ragazzi e quindi purtroppo spesso ho dovuto rinunciare a giocare, ho dovuto rinunciare anche ad allenarmi e proprio per questo motivo sto per terminare la mia carriera . . . sto in panchina con i ragazzi soffro insieme a loro, a volte vorrei buttarmi in acqua per dargli una mano, ma so che non posso farlo, devono vivere la loro pallanuoto, cerco di stargli sempre vicino, cerco sempre di motivarli e quando segnano o fanno quello che gli chiedo mi vengono ancora i brividi ed esulto insieme a loro... E' più forte di me non riesco a non farlo . . . Il mio rapporto con l'allenatore? Solo questione di fiducia . . . nella vita ho sempre cercato di conquistarmi il posto e di essere insostituibile... odiavo la panchina è impazzivo anche se venivo sostituito per 2 minuti... poi con il tempo e con le problematiche della mia vita non sono più riuscito ad allenarmi come volevo, ma la testa quando entro in acqua è sempre quella, la solita, cerco sempre di dare il massimo, di aiutare la squadra è di ricambiare la fiducia del mister
Quali sono i valori che condividi con l’Akrosport Roma Pallanuoto e Mister Mauro Baronciani, e quali dovrebbero essere quelli che devono avere i tuoi atleti
I valori che condivido con Akrosport Roma e il grande mister Mauro sicuramente la lealtà e l'obiettivita' sportiva, ma sopratutto penso quello che ci unisce è l'amore che nutriamo nei confronti di questo sport, la voglia di fare bene, di migliorarci nonostante le difficoltà che un allenatore può incontrare nel fare questo tipo di lavoro, vogliamo fare sempre bene per il bene dei ragazzi... sicuramente facciamo parte di quei tecnici che non ci capiscono nulla di pallanuoto ma che ogni anno regalano fior di giovani pronti per fare il passo più importante nelle società considerate giustamente d'elite.. forse ci manca quel gradino a noi per metterci in luce come dovrebbero essere ma conoscendo questo mondo ci affidiamo a strutture stabili che rispetta chi ci lavora... per esempio io ho avuto e ho la fortuna di lavorare PRESSO LA SOCIETÀ SPORTIVA TIME OUT CHE NONOSTANTE LE PROBLEMATICHE CHE OGNI STRUTTURA PUÒ AVERE NON HA MAI PECCATO NEI NOSTRI CONFRONTI E PROPRIO PER QUESTO SONO 7 ANNI CHE NON MI MUOVO DA QUI, PERCHÉ NONOSTANTE TUTTO SONO RIUSCITO CON LO SPAZIO A DISPOSIZIONE A COSTRUIRMI QUELLA REALTÀ CHE SPERAVO, DOVE POTEVO SBAGLIARE E FARE BENE A MODO MIO CERCANDO SEMPRE DI DARE IL MASSIMO... A LIVELLO REGIONALE È UNA DELLE MOGLIORI.. LA NOSTRA FORZA È STATA SEMPRE QUELLA DI LAVORARE IN SIMBIOSI CON ONESTÀ E RISPETTO CON IL MIO GRANDE COLLEGA ALBERTO NUNZI E PROSEGUIRE UN OTTIMO LAVORO CHE CI HA CONSEGNATO TRA LE MANI UNA PERSONA CHE PREFERISCO NON CITARE...
Come vivi il distacco dai tuoi atleti verso squadre più prestigiose
Il distacco con i miei atleti che vanno in squadre più prestigiose, prima lo vivemo male ma li ho, anzi li abbiamo sempre lasciati liberi di scegliere lasciando sempre una porta aperta a loro che partivano per una esperienza importante, ora invece ne vado orgoglioso perché con il tempo ho capito che la mia società ha trovato il suo equilibrio e preferisce
rimanere un'ottima scuola a livello regionale.. oggi mi ritrovo tanti ragazzi che potrebbero lasciarci finito gli under 13, quello che ho ottenuto in questi ultimi anni è veramente straordinario dove i risultati sono venuto a mancare ma sono riuscito a tirare su veramente tanti piccoli pallanuotisti... spesso il distacco è più difficile da parte dell'atleta perché forse un rapporto come lo hanno con me non lo troveranno altrove magari in maniera differente, ma la mia forza è stata sempre di costruire un rapporto dove io sarei pronto a dare tutto per loro, e loro farebbero altrettanto con me . . . Mi sarebbe piaciuto tanto proseguire il lavoro a livello nazionale ma per il momento dovrò guardarli con orgoglio mentre giocano in altre squadre... chi in serie a chi in b chi in serie c è qualcuno in nazionale... di una cosa ne sono certo che fra un anno forse i miei 2004 2005 2006 me li porteranno tutti via e li giustamente la società dovrà licenziarmi... hahahahahq.. rimane poi il lavoro più duro, quello per cui non dobbiamo mai abbasare la guardia, il lavoro con i ragazzi che decidono di rimanere, perché anche loro portano in giro la bandiera del TIME OUT.. 
Grazie mille è sempre un piacere condividere il nostro tempo e la nostra passione
M.B.





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