venerdì 9 marzo 2018

ISTRUTTORE DI NUOTO E ALLENATORE. DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA



Di seguito presentiamo l'articolo del nostro amico, allenatore di nuoto nonchè Docente Regionale del Settore Istruzione Tecnica Fin: PAOLO SORRENTINO ... BUONA LETTURA!!!


L’argomento è spigoloso. L’inciampo è dietro l’angolo e conduce troppo spesso, purtroppo, a scivoloni tematici e pratici sui quali un buon numero di Professionisti del Settore - soprattutto gli Istruttori più giovani e meno esperti - dovrebbe  riflettere e riflettere per non cadere in pericolosi errori sul gioco dei ruoli.


Lezione o seduta di allenamento, attivazione o riscaldamento, impostazione o perfezionamento del gesto tecnico, esercitazioni per miglioramenti coordinativi o anche metabolico-condizionali.
Confusione dialettica o ignoranza delle competenze?
Facciamo chiarezza.
Regola prima: diversità e differenze non sono termini da contrapporre.
I ruoli citati, di pari dignità e importanza, seppur legati a doppio filo seguono da protocollo, iter e contenuti formativi e aggiornamenti periodici sequenziali e unidirezionali si passa cioè da Corsi per Istruttore di Nuoto a Corsi di Allenatore e  non viceversa- fatti per tracciare percorsi didattici solo in parte sovrapponibili.
Il successo di entrambi passa attraverso una necessaria e possibilmente corretta programmazione a corto, medio e lungo raggio, stabilendo e definendo obiettivi e scelte d’insegnamento adeguati e realistici.
La stessa sequenzialità sarà quindi il presupposto imprescindibile per un’ articolata moderna scuola d’acqua.
Si passerà così da attività esercitative tecnico-coordinative ad altre dai contenuti anche e soprattutto metodologico-condizionali.
L’istruttore di nuoto capace punterà allo sviluppo di una mappa motoria elastica. Proporrà cioè ai suoi allievi esercitazioni multilaterali. Stimoli che orienteranno poi, eventualmente la libera scelta di una disciplina acquatica pre-agonistica senza preclusioni.
Tradotto: penso che si,  va bene l’insegnamento delle nuotate, ma forse (eufemismo) sarebbe utile  impostare anche in forma ludica, tanto per dire, un crawl con la testa alta piuttosto che le remate, piuttosto che gli assetti verticali o le gambate  bicicletta, over o trudgeon.

L’allenatore capace  punterà allo sviluppo di una mappa motoria rigida.
Proporrà cioè ai suoi atleti esercitazioni mirate allo sviluppo ed al consolidamento delle abilità motorie, della tattica e della condizione fisica (leggi resistenza, forza, velocità). Per fare ciò si avvarrà delle metodologie dei processi di allenamento. Costruzione, specificità, durata dei carichi di lavoro e loro effetti, metodi di valutazione analitica e globale.
L’istruttore di nuoto capace lavorerà con i suoi sulla socializzazione e appartenenza al gruppo. Sull’indipendenza, sull’autonomia.
L’allenatore capace lavorerà anche sul consolidamento della personalità, sull’autostima, sullo sviluppo delle capacità agonistiche, sull’accettazione dell’insuccesso e sulla gestione delle vittorie.
Sfrutto, copio e chiudo con  l’idea della rubrica “PENSIERO IN MUSICA” tanto cara al mio amico Mauro.

“ ..Pensa, prima di sparare pensa, prima di dire e di giudicare prova a pensare, pensa che puoi decidere tu..” 
- Fabrizio Moro-.

Entrambi, Istruttore e Allenatore, se capaci se lo ripeteranno come un mantra.

P.S.

L’etica orienta e regola la professione .

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