venerdì 1 luglio 2016

Gli Argonauti e il VELLO D'ORO


"Giasone reclama il potere sul suo paese, che Pelia, l'usurpatore, s'impegna a restituirgli dopo che gli avrà portato il vello d'oro dell'ariete che aveva trasportato Frisso in salvo.
Il vello è consacrato ad Ares ed è custodito nella Colchide da un drago, e Pelia è convinto che Giasone perirà nell'impresa. Questi chiede l'aiuto di Argo, figlio di Frisso, il quale costruisce appositamente la nave Argo, cioè "Veloce", che dovrà trasportare Giasone e i suoi compagni nella Colchide.

Tra questi lo stesso Argo, e Tifi, al quale Atena aveva insegnato l'arte sconosciuta della navigazione; il musico Orfeo, che doveva dare il tempo ai rematori nonché contrastare il canto ammaliatore delle Sirene; numerosi indovini e i Dioscuri Castore e Polluce. La nave era stata costruita con l'aiuto della dea Atena, che aveva personalmente intagliato la prua in un frammento di una quercia sacra, dotato della parola, per cui poteva profetizzare. Il viaggio porta gli Argonauti in terre diverse e attraverso svariate avventure. Quando finalmente raggiungono la Colchide, il re Eete subordina la consegna del vello alla condizione che Giasone riesca a domare due tori dagli zoccoli di bronzo, che soffiano fuoco dalle narici e compia ulteriori gesta sovrumane. La figlia del re Medea, esperta di arti occulte, innamoratasi di Giasone gli offre il suo aiuto, purché lui la porti con sé in Grecia. Giasone supera le diverse prove, con i sortilegi di Medea riesce a far addormentare il terribile drago e fugge con Medea e con il vello, inseguito dai soldati di Eete, dopo aver ucciso il fratello di lei. 


La navigazione degli Argonauti prosegue per altre mille peripezie e finalmente raggiungono l'isola di Egina e di lì a poco approdano a Iolco, dopo un viaggio di quattro mesi. Giasone porta la nave a Corinto e la consacra a Poseidone come una sorta di ex-voto, e poi - consegnato il vello a Pelia - ottiene il regno".

Ebbene si, 12 Argonauti sono partiti da Roma e dopo aver affrontato Egiziani (Gezira), Francesi (Cachalots), Americani (Newport Beach), Ungheresi (KSI) e Italiani (Padova, Mantova, Posillipo, Pescara e Imperia) hanno riportato a casa il nostro VELLO D'ORO, la vittoria del Trofeo Bronze di HaBaWaBa, scrivendo un nuovo capitolo sul libro della storia dell'AKROSPORT ROMA PALLANUOTO.
Il nostro spirito è sempre propositivo, partecipare, giocare, crescere come persone e come giocatori di pallanuoto: in una settimana abbiamo condiviso gioie, arrabbiature, vittorie e sconfitte, ma ne siamo usciti sempre forti e a testa alta.


Ringrazio tutti coloro che ci hanno seguito, sostenuto ed aiutato in questa avventura: i ragazzi dello Zero9, i genitori e tutti coloro che hanno tifato per noi, anche solo per empatia, compreso chi ha provato in tutti i modi a rovinarci la festa....
mi dispiace ma SIAMO ANCORA QUA...

Un saluto e un piccolo PENSIERO IN MUSICA ....
... Anzi DUE

M.B.

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