Stanno
riscuotendo un gran successo le nostre interviste, quindi oggi varchiamo i
confini del Lazio per incontrare un personaggio di spicco della pallanuoto
italiana, prima come giocatore ed ora come tecnico: Daniele Bettini
Ciao
Daniele, prima di cominciare è d’obbligo una breve presentazione: chi sei, che ruolo svolgi al
momento e quante vite hai passato sul bordo vasca?
Ciao Mauro, Sono contento di
rispondere alle domande della tua intervista.
Sono Daniele Bettini sono
l'allenatore della prima squadra maschile del Bogliasco oltre che l'orgoglioso
allenatore della squadra under 11 e under 9 sempre del Bogliasco. Sono anche da
poco il direttore della Scuola Nazionale di Pallanuotoitalia.
Sono ormai più di 30 anni che
entro in tutte le piscine del mondo. Ho cominciato a Quinto a giocare a
pallanuoto poi a Bogliasco mi sono trasferito a Bologna dopodiché ho trascorso
7 anni nel Recco per poi finire la carriera da giocatore nel Bogliasco. Qui ho
incominciato quella da allenatore prima della squadra femminile poi di quella
maschile.
Come
sei venuto in contatto con l’Akrosport Roma Pallanuoto?
Da 3
anni partecipo insieme alle squadre Acquagol all'Habawaba Festival e qui tra le
più di 130 squadre iscritte ho avuto il piacere di incontrare la Akrosport Roma
Pallanuoto con il
suo simpatico e bravo allenatore Mauro. I ragazzi hanno avuto
la possibilità di legare tra loro e molti giravano con la bandana rossa
regalata come una sorta di gemellaggio.
Quale
importanza ha Habawaba nella crescita dei giovani atleti?
Io
credo che l'Habawaba Festival sia un momento fondamentale per la crescita umana
e pallanuotistica dei ragazzi. Penso che sia un'esperienza meravigliosa che si
debba fare assolutamente una volta nella vita. Non avevo mai partecipato da
genitore purtroppo per i miei impegni di allenatore ma quando finalmente sono
riuscito ad andare a Lignano ho capito esattamente per quale motivo mia figlia
Dafne fosse così entusiasta nei racconti e così cresciuta sotto ogni aspetto
alla fine del torneo.
Come
deve essere l’approccio dell’allenatore con le leve più giovani e come cambia
quando diventano atleti di Alto Livello?
Io ho
a che fare con atleti alle prime armi e campioni affermati ed ovviamente
l'approccio a queste tipologie di giocatori è spesso molto diverso, la cosa
però che accomuna è che chi pratica sport come la pallanuoto deve ricordarsi
sempre di divertirsi a fare tutto. E questo non vuol dire che bisogna fare gli
stupidi o non impegnarsi ma proprio il contrario: si ottengono molti più
risultati e gli allenamenti sono molto più efficaci facendo le cose seriamente
ma col sorriso sulle labbra. Chi è capace di allenarsi e giocare sempre con uno
spirito positivo e la voglia di migliorarsi e mettersi a disposizione del bene
della squadra ha le carte in regola per eccellere nello sport e negli altri
campi della vita.
Nella pallanuoto hai ricoperto
tutti i ruoli: atleta e allenatore di alto livello, tecnico dei bambini e
genitore di un’atleta: differenze e similitudini
Io ho avuto la fortuna di
giocare con i più forti giocatori del mondo e da loro ho imparato una lezione
fondamentale: nessuno può vincere le partite da solo. La forza è sempre e solo
la squadra. E ogni componente deve fare tutto il possibile per il bene della
squadra.
Nella mia vita pallanuotistica
ho ricoperto quasi tutti i ruoli, ho vinto tanto e ho anche perso tanto, ma a
mia figlia spero di aver insegnato che il risultato si ottiene lavorando sodo,
facendo squadra e non abbattendosi mai. Si può anche perdere ma l'importante è
aver fatto tutto il possibile e imparare dai propri sbagli. Solo così si può
migliorare come giocatore e come squadra.
Ai miei giovani giocatori
dell'acqua col provo a trasmettere lo spirito di squadra e la determinazione
per provare a migliorarsi ogni allenamento anche nelle cose più semplici. Ma
anche quando si ha la fortuna di arrivare a giocare in una prima squadra bisogna continuare ad avere sempre la determinazione, la voglia di migliorarsi,
la positività e il sorriso sulle labbra.
Chi non ascolta, non prova a
migliorarsi ed è convinto di avere sempre ragione in tutto quello che fa è
destinato a non ottenere risultati.
A Bogliasco abbiamo quasi 50
bambini tra gli Acquagol proviamo a insegnare la disciplina e il rispetto delle
regole. Spieghiamo quanto sia importante il compagno di squadra e quanto sia
fondamentale che tutti i componenti della squadra remino nella stessa direzione.
Ci stiamo preparando per l'Habawaba per fare del nostro meglio e credo che l'obiettivo
non debba essere sempre e solo vincere ma crescere e migliorarsi per provare a
costruire atleti completi.
Quali
sono le virtù di una scuola così prolifica come quella ligure?
In
Liguria ci sono tante realtà da cui escono spesso buoni giocatori e penso che
la linea seguita dalle società e dal comitato regionale sia in grado di
aumentare il numero degli atleti e il livello di qualità generale. I continui
concentramenti degli acquagol fanno sì che ci sia sempre un confronto regionale
tra le squadre stimolando tecnici, giocatori e genitori. Proprio questi ultimi
possono essere considerati i migliori aiutanti degli allenatori se riescono a
incoraggiare i figli, se si impegnano a fare un tifo caloroso senza esprimere
giudizi tecnici e soprattutto se anche loro sono positivi, appassionati e
motivanti.
Grazie mille è sempre un
piacere condividere il nostro tempo e la nostra passione
Grazie
Mauro! Ci vediamo a Lignano!
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